Dopo Wotakoi 11 cosa dobbiamo aspettarci?
Dopo la conclusione di “Wotakoi: Love is Hard for Otaku”, cosa succederà a Hirotaka, Narumi e com.?
Tra le serie josei manga di successo che più si sono contraddistinte negli ultimi anni c’è senza alcun dubbio l’opera di Fujita: “Wotakoi: Love is Hard for Otaku”, che è giunta al suo termine con il volume 11… e tutti noi di KeyNerd già speriamo in un’edizione speciale che ci regali un volume 12! Eh sì, perché per quanto uno più bello dell’altro, lo diciamo a malincuore, 11 volumi non ci sono affatto bastati! Ma, al di là del senso di vuoto che si prova dopo aver letto Wotakoi 11, cosa possiamo aspettarci da Fujita per il futuro di “Wotakoi: Love is Hard for Otaku”?
Quando il complicato amore degli otaku diventa un successo
L’introverso e quasi asociale Hirotaka Nifuji è un game otaku da sempre innamorato della sua graziosa amica d’infanzia Narumi Momose. I due si conoscono fin da ragazzini e soltanto Hirotaka conosce il lato “oscuro” di Narumi: una fujoshi e mangaka di BL erotici! XD E proprio perché la ragazza tende a nascondere fin troppo bene questo lato di sé, quando viene scoperta finisce per farsi lasciare dal fidanzato di turno.
Dopo essersi ritrovati per un colpo di fortuna a lavorare nello stesso ufficio, Narumi invita Hirotaka a bere dopo l’orario di lavoro per far capire all’amico che nessuno dei suoi colleghi, a parte lui, dovrà venire a conoscenza della sua natura da fujoshi e otaku. Poi Narumi racconta all’amico della sua ultima relazione finita male nel solito modo… Ma, a quel punto, Hirotaka fa qualcosa d’impensabile: si dichiara all’amica che da sempre ama!
Laddove le altre commedie finiscono…
Il bello è che “Wotakoi” comincia proprio laddove di solito finiscono le altre commedie sentimentali: i due protagonisti si mettono insieme. “FINE!” Eh, no! “SI COMINCIA ADESSO!” Narumi, non lo sa bene nemmeno lei il perché, decide di dare una possibilità al suo migliore amico otaku. Da lì a breve i due scopriranno che i loro senpai di lavoro sono anch’essi una coppia di otaku, dove però a tenerlo nascosto non è lei, Hanako Koyanagi, ma Tarō Kabakura. La prima una cosplayer otaku a dire poco avvenente, mentre il secondo un otaku di anime e manga con un bel viso, ma uno sguardo torvo che lo rendono molto temuto dai colleghi. Si aggiungeranno altri personaggi, tra cui Naoya Nifuji, fratello minori di Hirotaka, e un’altra game otaku: Kō Sakuragi.
Le ragioni del successo di Wotakoi
Oltre agli splendidi disegni del manga di Fujita, “Wotakoi” ha avuto dalla sua l’essere una commedia fresca e divertente. Ma con protagonisti finalmente adulti. Eh sì, basta con ragazzini delle medie o del liceo! In “Wotakoi” i personaggi hanno un’età compresa tra i 26-28 anni. Dunque giovani adulti nel mondo del lavoro, che permettono ai lettori di josei manga di potersi immedesimare con le situazione vissute dai personaggi di Fujita.
L’altra ragione del successo di “Wotakoi” è l’abbondante uso di un linguaggio e di un citazionismo che solo i veri otaku possono godersi pienamente. La serie di Fujita è bella anche se non si colgono tutte le ricercate allusioni e l’impossibile gergo otaku. Ma nella versione italiana del manga, pubblicato da Planet Manga, si riportano delle note a fine volume. Viene spiegano tutto il complesso citazionismo di Fujita, in modo da rendere comprensibile l’opera anche a coloro che non sono otaku così svisceralmente. Perché la cultura otaku degli ultimi trent’anni è assai più vasta e autorefenziale della cultura nerd ’80 e fine ’90. E questo rende “Wotakoi” ancora più interessante per un amante del Giappone.
E la serie anime com’è?
L’anime di “Wotakoi” arriva in tv nel 2018, prima dell’uscita regolare del manga, sull’onda del successo della webserie. Nonostante la trasposizione sia piuttosto fedele, i disegni ben fatti e fedelissimi all’inconfondibile stile di Fujita, con un OP davvero ben riuscita, tuttavia rimango tra quelli che consigliano prima la lettura del manga. Le ragioni sono pressoché due:
- Il citazionismo otaku è un po’ smorzato nella versione anime, ancora di più nella nostra dove chi si è occupato della traduzione non sempre ha colto a cosa alludono i dialoghi tra Hirotaka, Narumi e com.
- Alcuni episodi marginali e brevi – in quanto la web serie parte con una natura episodica che solo gradualmente sviluppa una continuità narrativa – non sono stati riportati tutti nella serie animata. In ogni caso, diversamente dal manga che è giunto alla sua conclusione con il volume 11, la serie anime potrà continuare ancora per un bel po’ di tempo. E sono già state annunciate delle felici aggiunte nell’ultimo OAD.
E dopo Wotakoi 11?
Come abbiamo scritto sopra, per ammissione della stessa Fujita saranno inseriti nell’anime dei contenuti extra sul futuro dei personaggi. Un futuro possibile è già stato “rivelato” da Fujita in Wotakoi 11. Dopo il matrimonio tra Narumi e Hirotaka, quest’ultimo continuerà a fare il game otaku senza pietà! Come? Beh, a discapito dei figli… che dovranno giocare con un papà non disposto a perdere nemmeno con un bambino! Invece la loro graziosa mamma continuerà a realizzare manga… BL erotici! XD Ma cosa attende il futuro di Hanako, Tarō, Naoya e Kō? Sempre secondo Fujita, sarà svelato qualcosa al riguardo nell’OAD dell’anime. Nell’episodio della gita aziendale, presente nel volume 6 del manga, ci saranno elementi extra oltre Wotakoi 11.
Infine, lo ripetiamo perché sempre più comune nel mondo delle serie manga. Ovverosia, quella di realizzare un volume speciale o aggiuntivo, che approfondisca il finale e mostri più in dettaglio il futuro dei protagonisti. Tenendo conto di quanto Fujita sia affezionata ai suoi personaggi, la riteniamo una cosa piuttosto probabile. In ogni caso, vi terremo aggiornati!
Se non temete spoiler, o se già avete letto il volume 11, possiamo dirvi che tre sono gli eventi che portano alla risoluzione di Wotakoi. Un “lieto fine” per ognuna delle tre coppie di otaku: Kō e Naoya si mettono insieme, Tarō e Hanako aspettano un figlio. E, della serie: meglio tardi che mai, Narumi scopre di essersi per davvero innamorata di Hirotaka. Quest’ultima cosa può sembrare banale, ma valutando che per 11 volumi i sentimenti di Narumi sono stati tutto tranne che scontati, l’ho trovata una conclusione azzeccata!
Conclusione
“Wotakoi: Love is Hard for Otaku” ci ha fatto ridere di cuore e affezionare ai suoi personaggi come ben pochi altri manga del medesimo genere, non soltanto per i dialoghi bizzarri che solo un otaku può decifrare, ma per averci permesso di (ri)vivere tante situazioni strambe e assurde che ai più forse faranno ridere e basta, ma per alcuni di noi sono anche situazioni fin troppo familiari! Fujita è riuscita davvero a rendere “Wotakoi” uno di quei manga che si rileggono di gusto anche a distanza di poco tempo, solo per coglierne una diversa sfumatura ironica che a una prima lettura può esserci sfuggita, perché tante. Anzi, troppe sono le geniali allusioni otaku sparse ovunque nel manga, vignetta dopo vignetta.
Pertanto se da un lato la risoluzione di Wotakoi 11 chiude perfettamente il cerchio della storia, portando tutti i personaggi nella giusta evoluzione che ci si aspettava. Soprattutto il tema portante del racconto, che solo dall’amicizia e dal saper condividere insieme ogni cosa… Anche quelle ossessioni che vorremmo nascondere, può nascere un rapporto di coppia maturo e duraturo. Eh, non è nemmeno così scontato per una commedia di questo tipo. Tuttavia, è inevitabile, ci ha anche lasciati un po’ d’amaro in bocca… Perché niente avrebbe impedito a Fujita di continuare a raccontare ancora la vita quotidiana dei nostri amati otaku senza alcun forzatura narrativa. Pertanto, in attesa dei contenuti extra promessi per l’OAD e, magari, di un eventuale volume extra per il manga, chi di voi si fosse fatto sfuggire “Wotakoi: Love is Hard for Otaku” potrà leggersi il manga e/o guardarsi l’anime, entrambi di altissimo livello!
Affascinato dalle storie di Arda, ho cercato di capire perché Tolkien sostenesse che a essere immaginario è solo il tempo in cui sono ambientati i suoi racconti. Ho così iniziato un cammino che mi ha portato ad amare quel senso profondo della realtà che si può sintetizzare con il Viaggio dell’Eroe, di cui la Storia delle storie è per me la massima espressione. Dunque, mi occupo di sceneggiatura, spiritualità e narrativa!
Anghelos Massignon
Ammetto che non è il mio genere.
Troppo “normie” per i miei gusti, ma non gli nego i dovuti meriti.
Alex Pac-Man
Diciamo che è una serie manga fatta per gli otaku più malati! Alle volte io pure facevo fatica a seguire il citazionismo di Fujita. Poi alcune situazioni otaku/nerd veramente assurde, in parte, le abbiamo vissute un po’ tutti quelli che sono similmente “nerd”, e così diventa più facile empatizzare con i personaggi.